Giorno 3
Sveglia presto e pronti per partire, direzione Homer
Dopo ever caricato in macchina i bagagli ed aver fatto il check out saliamo in macchina, oggi faremo circa 220 miglia in macchina con destinazione finale Homer.
Una volta partiti imbocchiamo la New Seward Highway in direzione sud e dopo qualche miglio siamo fuori Anchorage, in prossimità della sponda nordorientale del Turnagain Arm, il ramo meridionale del Cook Inlet.
Prima sosta Potter Mash, una palude situata all’interno del Anchorage Coastal Wildlife Refuge, che con la sua passerella sopraelevata di 400m ci permette di girare tutta l’area e di avvistare diversi tipi di uccelli, papearelle e salmoni.
Camminando lungo la passerella ad un certo punto arriviamo in una zona dove un corso d’acqua si incanala e sfocia nel Trunagain Arm, qui vediamo sotto di noi moltissimi salmoni.
Inoltre sono ben presenti nei dintorni gli orsi, guardando lungo i rigagnoli d’acqua infatti si notano molte impronte e anche carcasse mezze mangiate di salmone, tipici segni di un banchetto fatto da un orso, cacchio peccato che arriviamo sempre tardi per vederli!
Risaliamo in macchina e ci dirigiamo verso il Beluga Point dove ci fermiamo per ammirare il Turnagain Arm e le montagne circostanti, uno spettacolo magnifico nonostante il cielo sia coperto.
Scrutiamo attentamente nelle acque alla ricerca di qualche Beluga bianca che solca queste acque principalmente da metà/fine agosto seguendo la migrazione dei salmoni.
Continuiamo il nostro viaggio e ci fermiamo ancora 4/5 volte per fare un po’ di foto alle montagne che si trovano sulla nostra destra, al di là del Turnagain Arm, sono favolose!!
In alcuni punti sono verdi e coperte di vegetazione, in altri punti coperte dalla neve, uno spettacolo.
Passiamo Gridwood e Portage ed accediamo alla Kenai Peninsula.
La Kenai è una penisola che si protende all’interno del Cook Inlet ed è popolata da 55.000 persone in tutto anche se è grande quanto il Belgio. Qui in Alaska è il periodo dei salmoni e ogni rigagnolo e fiume è un’opportuunità per pescare, ed è molto facile vedere gruppi di gente dirigersi verso l’acqua con i loro stivali alti e le loro canne da pesca, se ci fosse stato con noi Pablo sarebbe sbloccato dalla voglia di pescare 🙂
Fra paesaggi mozzafiato e strade che sembrano non finire mai continuiamo a guidare finchè non arriviamo nei pressi del Kenai Lake con le sue acque azzurre, solcate dai gommoni e dalle canoe.
Continuiamo la nostra strada passando per Cooper Landing immersi in foreste che sembrano non avere una fine e immersi in una natura veramente incontaminata con pochissime case, intanto il tempo sta migliorando ed il cielo si sta schiarendo.
Arrivano nei pressi di un piccolo lago, il Peterson Lake, uno dei tanti piccoli specchi d’acqua disseminati tra il Kenay Lake ed il Skilak Lake.
Non c’è nessuno, parcheggiamo la macchina e ci addentriamo nel sentiero che costeggia il lago, percorriamo per 10 minuti il sentiero immersi nel bosco e nella tranquillità, finché non arriviamo alla fine del percorso dove ci fermiamo 10 minuti ad osservare il lago delimitato da foreste di pini altissimi.
Ripartiamo alla volta della cittadina di Soldotna, passando per Sterling avvolti sempre in questo paesaggio magnifico fatto di foreste e zone paludose che sotto il sole ci fanno capire quanto sia vasto ed incontaminato questo territorio.
Decidiamo di non fermarci a Soldotna visto che sono già le 17.30 e tiriamo dritti verso Nililchick.
Dopo qualche miglio ci ritroviamo con foreste alla nostra sinistra ed il Cook Inlet (oceano) alla nostra destra, uno spettacolo magnifico…che ci accompagnerà fino al nostro arrivo ad Homer.
Anche qui le soste per scattare qualche foto non si contano più ormai, ci sono un sacco di punti fantastici da fotografare e noi ovviamente ci fermiamo ogni 2 secondi!!
Superato Nililchick arriviamo ad Anchor Point dove ci fermiamo in un punto panoramico a strapiombo sul Cook Inlet, una vista magnifica sull’Oceano con il sole che splende nel cielo nonostante siano ormai le 19.30 di sera, veramente da togliere il fiato, ma anche in questo contesto notiamo come al solito i cartelli stradali dove qualcuno si esercita a sparare, sono tutti bucati e ci fa sempre ritornare in mente che siamo in America!
Risaliamo in macchina e percorriamo le ultime 20 miglia che ci separano da Homer.
Lungo la strada sopra le nostre teste passa una bellissima bald eagle (acquila calva), come per accompagnarci verso la nostra meta.
Arriviamo in hotel verso le 20.00, lasciati i bagagli prendiamo la macchina ed andiamo verso l’Homer Spit, una lingua di sabbia di 3 miglia piena di gente, immersa nella baia di Kachemak.
Una volta arrivati facciamo il giro dei vari ristoranti ma sono tutti super pieni e ci vuole almeno mezz’ora prima di potersi sedere, decidiamo di andare in un mini locale a ridosso della spiaggia e ci mangiamo un ottimo fish and chip, rigorosamente con pesce halibut, visto che Homer è la capitale mondiale di questo pesce.
Finita la cena facciamo 2 passi in spiaggia e fra le varie casette dove ci sono i pescatori intenti a pulire enormi halibut appena pescati.
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Tutto da mozzafiato. Pane per i vs denti,! Grazie x le dettagliate informazioni.ciao alla prossima. Bacio ma
Zio che uccello e’???????